LA TORRE DEL BARBAROSSA

La Torre del Barbarossa è da sempre il simbolo, il monumento per eccellenza della città di Seregno.

Per tutti noi, oggi, è la torre civica, emblema della nostra comunità. La sua storia si perde nella notte dei tempi, incerta è la sua origine.

Forse venne eretta proprio all’epoca dell’Imperatore Federico Barbarossa e perciò la tradizione gli ha attribuito questo nome. Forse è l’unico avanzo di un antico castello o quantomeno di un’antica e più complessa fortificazione.

Nel passato, soprattutto nei periodi di guerra che purtroppo hanno interessato a più riprese le nostre terre, la Torre del Barbarossa funzionò da torre di segnalazione: Francesco Sforza la fece fortificare e sulla sua sommità potevano essere accesi fuochi così che un segnale proveniente dalle torri del comasco, ad esempio, potesse essere ritrasmesso verso Monza, Montevecchia, Vimercate… Di sicuro la torre del Barbarossa, smesse le sue funzioni prettamente militari, per diversi secoli fu la torre campanaria dell’antica chiesa di San Vittore.

Seregno, fino alla fine del 1700, viveva infatti divisa fra due opposte fazioni, fra due diverse comunità: quella di San Vittore e quella di Sant’Ambrogio. A noi oggi è ben nota la rivalità tra le contrade della città di Siena… un tempo anche Seregno viveva così divisa tra due litigiose contrade. Il viandante che giungeva dalla campagna, all’approssimarsi del borgo di Seregno, vedeva sorgere non un campanile, bensì due! Entrambi esistono ancora e il più alto, il più imponente, è proprio la torre del Barbarossa. Con la soppressione delle chiese di San Vittori e Sant’Ambrogio, la torre del Barbarossa continuò il suo compito di torre campanaria al servizio della nuova chiesa di San Giuseppe (l’attuale Basilica).

Alcuni storici e studiosi dell’arte l’hanno definita come torre guelfa. Con un poderoso basamento di pietra, che fa supporre ad un’altezza in origine ben superiore all’attuale, è costruita in mattoni e si conclude con una cella campanaria. Lesene, cornici e archetti, monofore e bifore, impreziosiscono la struttura che si eleva per sette ripiani creando giochi di chiaroscuro che ne valorizzando l’imponenza. Fino all’inizio del secolo scorso la torre del Barbarossa riportava decorato lo stemma comunale e, come alcuni fra gli anziani ricorderanno, la torre del Barbarossa scandiva le ore della giornata non solo con il rintocco delle campane ma anche con un antico orologio di cui oggi purtroppo si sono perse le tracce.



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